Dopo tanti anni, Joseph restava ancora impressionato dalla grande facciata, dal numero di finestre, dal colpo d'occhio del legno che sembrava pietra bianca. A lungo quella era stata la casa di sua sorella Molly, per quasi vent'anni governante e compagna di William Johnson, madre dei suoi ultimi otto figli.
Un fulmine aveva colpito la casa, le fiamme avevano divorato il legno, la collezione di mappe, i libri della biblioteca, importanti documenti su concessioni terriere. Aveva fatto ricostruire la casa in pietra, lui e la famiglia vi si erano ristabiliti da meno di un anno. Ora Guy Park era un edificio imponente. Dopo le minacce dei Bostoniani, erano in corso opere di rafforzamento.
Ogni volta che Canajoharie si apriva alla vista, Joseph Brant pensava al destino della sua gente.
Ai piedi della collina, il fiume Mohawk faceva un'ansa e chiudeva i campi e le abitazioni di legno, costruite sul modello delle lunghe case.
Quando la nazione era ancora numerosa, le dimore tradizionali avevano tenuto fede al nome: potevano ospitare fino a trecento persone. Ora l'intero villaggio non ne contava altrettante.
Le dimensioni delle case si erano molto ridotte. Non c'erano uomini per riempirle e i...
Joseph ricordava la mole del forte in cima al terrapieno, i quattro bastioni e la palizzata intorno. Difficile immaginare una costruzione di tronchi altrettanto solida e imponente, ma la guarnigione britannica se ne era andata da tempo. Pochi inverni di abbandono avevano fiaccato l'orgoglio del luogo: gli spalti marcivano, le casematte crollavano, i baluardi franavano nel fossato.
Il lago era bellissimo, i pesci lo affollavano in ogni stagione. Bastava infilzare una piuma sull'amo per acchiappare lucci e trote in abbondanza. I salmoni pesavano venti libbre e i pesci volanti avevano ali da fare invidia a un falco.
Un pomeriggio di fine giugno, i tre forti di Oswego erano apparsi alla vista. Sullo sfondo, l'azzurro dell'acqua incontrava il cielo.
Fort George era uno scheletro annerito, dato alle fiamme durante la guerra.
Poco lontano, i ruderi di un altro forte, rifugio di strolaghe e oche. La piazza d'armi accoglieva le capanne degli indiani giunti per il concilio. Di fronte a ognuna campeggiavano armi, scalpi, trofei di guerra. Un clamore diffuso accompagnava il viavai di uomini e donne: richiami, abbaiare di ca...
"Camminando sulle sponde del lago, avremmo potuto immaginarci sulle rive dell'Atlantico, se non fosse che passeggiavamo su immensi contrafforti di granito, che difendono la terra dall'assalto delle onde. L'occhio si perde nell'immensità delle acque. L'Ontario è grande quanto il Caspio. Non gela mai del tutto." De Witt Clinton, Commissario per il Canale Erie, Diario privato, 1810
"Il guizzare di un'anguilla spezzò il flusso dei pensieri. Joseph guardò a Nord-Est, in direzione del Canada, immensa distesa di pantani e foreste. Di fronte alla prua si apriva un labirinto di isole, canali e tronchi galleggianti, a segnare il confinetra lago e fiume.
Ovunque acqua, alberi, terra e luce."
Dalle rive del San Lorenzo spiravano odori d’estate, l’aria aperta disperdeva i miasmi che provenivano dai battelli. Il sole offriva ancora luce e presto la rapida di La Chine avrebbe messo alla prova il convoglio.
L'isola di Montreal apparve nel pieno sole di luglio. L'isola di Gesù, il secondo pilastro della porta del Canada, faceva capolino alle sue spalle. Le acque del San Lorenzo si dividevano su un triplo percorso, attraverso strettoie facili da difendere, per ricongiungersi più a nord. [...]
La collina era disseminata di appezzamenti e orti che digradavano fino alla città, ben stretta tra i bastioni. Il campanile della chiesa di Notre-Dame svettava sull'abitato.
Lungo la via di St. Paul sciamavano carri diretti al mercato. Gli ingressi dei negozi di té, pellicce, spiriti e tessuti erano incorniciati da scritte, che si arrampicavano sulle facciate fino alle prime finestre, per decantare la varietà e il pregio delle merci. Dai retrobottega aperti si intravedevano le mura e un viavai di facchini che tradiva la vicinanza del fiume, col fronte del porto e gli alberi dei vascelli assiepati attorno ai moli.
Davanti alla cappella del Soccorso, un gruppo di Caughnawaga...
L'incendio durava da molte ore, si muoveva verso nord e non trovava ostacoli, il cielo era acceso di bronzo e pirite. Impossibile capire se il sole fosse pronto a levarsi.
Tra gli sfollati circolavano notizie, tutti davano la colpa ai ribelli. Il fuoco era partito da una taverna nei pressi di Whitehall, nella punta meridionale dell'isola, e s'era spinto a nord e a ovest sull'arido soffio di Eolo, distruggendo ciò che incontrava tra Broadway e lo Hudson. La vecchia Trinity Church non esisteva più, il fu...